di Giovanna Cozzo, FMA
L’8 marzo 2022 è stata la giornata internazionale dedicata alla donna. La voglia di festeggiare non era molta. Siamo nel bel mezzo di un mix molto pericoloso tra pandemia non ancora finita e guerra Ucraina-Russia da poco iniziata. Questo crea tanta incertezza, paura e smarrimento. Ma all’oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Cesarò si è provato a fare memoria per rappresentare il passato e pensare al futuro che è speranza. La speranza è connessa con la vita, è forza, non è illusione.
Così in oratorio si sono radunate mamme, bambine e le suore salesiane del territorio per festeggiare la vita della donna. Il nostro festeggiamento è consistito in momenti di riflessione e condivisione che ci hanno fatto assumere la consapevolezza che i grandi passaggi della storia sono alimentati dalla speranza di donne consacrate, donne di antica e nuova generazione, ma soprattutto bambine che rappresentano la continua ripartenza del nostro futuro.
Tutto ha avuto inizio con un momento di preghiera per ricordarci che il mondo ha “bisogno di bellezza”. La vera bellezza di una donna è riflessa nella sua anima e non dipende dai vestiti che indossa né dall’aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi.
Una donna attrae con il suo sguardo, con i suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l’amore. Abbiamo preso come riferimento la bellezza della più belle fra tutte le donne, quella della Santa Vergine Maria. La dolcezza del suo sguardo, l’aria di bontà, fanno intendere e sentire che Lei attirava a sé per donarsi e così dovrebbe essere per ciascuno di noi. Alla “scuola” di Maria dovremmo imparare ad essere dono per gli altri. Le ragazze dell’oratorio sono attratte proprio dalla bellezza di questo dono carismatico, che non si può arrestare perché viene da Dio e intercetta la nostra interiorità.
Tutte le donne del mondo, in qualche modo, attirano e si donano. E l’8 marzo abbiamo ricordato, in particolare, coloro che in questo momento hanno “in mano” le sorti dell’Europa: Ursula Von Der Leyen, Christina Lagarde, Roberta Matsola. Si dice che “l’unione fa la forza”, quindi l’8 marzo abbiamo offerto la nostra preghiera e il nostro stare insieme a tutte le donne che in pace e in guerra dedicano la loro vita e la fanno germogliare.