Figlie di Maria Ausiliatrice | Sicilia

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DAL 1915 ALLA PRIMA META’ DEL SECOLO XX

Rubrica a cura di Carmelina CONIGLIONE, FMA

L’opera educativa delle FMA verso la gioventù, con particolare riferimento alla formazione femminile, aveva avuto un’incidenza positiva nel sociale già dalla fine del dell’0ttocento quando, ancora in vita madre Morano, le case e le opere delle FMA si cominciavano a diffondere nella parte orientale dell’isola. Questo spiega come soprattutto da parte dei Vescovi, si esprimeva la richiesta di ottenere anche nelle loro diocesi la presenza delle FMA.

Nell’ottobre del 1915, per espresso desiderio di Mons. G. Battista Arista, vescovo di Acireale, le FMA iniziarono la loro opera a Calatabiano con l’oratorio, il laboratorio e il circolo della G.F.C.I. che divennero presto assai fiorenti; nel 1927 venne loro affidata una scuola comunale e due sezioni d’asilo. Si occuparono delle opere parrocchiali ed istituirono anche l’unione exallieve fiorente ancora, nonostante la chiusura della Comunità avvenuta nel 2018. Lo stesso anno si aprì la casa di Sant’Agata di Militello (1915-2020) con le opere dell’asilo, laboratorio gratuito e oratorio festivo. L’anno dopo si pensò a una seconda casa a Modica Bassa (1916-1998) per dirigervi l’asilo “Regina Margherita” e una scuola domenicale di religione per studenti delle scuole medie della città; e in seguito le Scuole Elementari Parificate e un Corso di Addestramento Professionale riconosciuto dal ML. Nel 1919 furono aperte altre tre case a: San Giovanni La Punta, Tremestieri e Piedemonte Etneo che, purtroppo, per mancanza di sussistenza, furono rispettivamente chiuse nel 1941, 1924, 1954.

Decennio 1920-1930

In questo periodo furono aperte le case di Cammarata (1920), con le principali opere dell’oratorio, dell’istruzione materna e l’assistenza alle interne fino al 1985; quest’ ultima opera è stata riconvertita in comunità alloggio dal 2012 per l’accoglienza degli immigrati. Mazzarino (1933), inizialmente aperta per l’assistenza alle orfane, oratorio e istruzione, oggi mantiene viva l’attività pastorale anche in sintonia con la parrocchia. Ravanusa e Scaletta (1924-2000), quest’ultima chiusa in seguito ad una devastante frana. Pozzallo “Asilo Giunta”(1925) è  stata ed è  una casa pastoralmente attiva. Nel 1926 s’inaugurarono la casa di Pedara “Sacro Cuore” con l’oratorio, il giardino d’infanzia e un orfanatrofio, trasformato nel 2002 in comunità alloggio per ragazze in difficoltà e l’istituto scolastico a Caltagirone, nel Palazzo avito della signora Ingrassia Lanzarotti che lo cedette alle FMA per l’educazione della gioventù femminile e fu attivo fino al 1972, poiché nel 1967 le suore si trasferirono nel nuovo Istituto “Maria Ausiliatrice”, costruito nella stessa città, dove intensificarono le opere pastorali e l’istruzione di ogni ordine e grado. Nel 1927 a San Cataldo, per opera della Cassa Cattolica agraria del luogo, sorse un Collegio per l’istruzione di ogni ordine e grado per ragazze di agiata condizione. L’anno seguente fu la volta di Caltabellotta (1928-1976) con l’apertura dell’oratorio e di scuole materne e professionali e di Melilli (1928-2000); qui oltre all’oratorio, al laboratorio, l’opera fondamentale fu per anni l’orfanatrofio diretto dall’arciprete Fiorilla e dalla Amministrazione della Basilica di S. Sebastiano. Con la casa di Termini Imerese (1927-1936), Bronte asilo (1929-1977) e la casa Catania- Barriera aperta nel 1929 l’ispettoria vantava 35 case. Quest’ultima casa di Barriera aperta per dare vita alle opere dell’oratorio, asilo e casa di cura per FMA, sorta in un rione che comprendeva 18.000 abitanti, dopo alcuni anni con l’aumento della popolazione scolastica, dovette incrementare le attività; e, data la complessità delle opere, nel 1949, si diede inizio ad un nuovo edificio, aprendo l’istituto scolastico femminile don Bosco con varie attività pastorali. Possiamo dire che il decennio 1920-1930 segnò la fase ascendente delle varie istituzioni dell’ispettoria.

Decenni successivi

Nei due successivi decenni si continuarono ancora ad aprire case per richiesta di benefattori e prelati. A Messina D. Bosco (1930) l’opera fu voluta dall’Arcivescovo Mons. Paino, di cui si tratterrà a parte. Il collegio di Aci S. Antonio (1932-2007), per iniziativa della parrocchia. A Mazzarino (1934) e Basicò (1938-1993) sorsero, per richiesta di benefattori, collegi per assistenza alle orfane e per la loro istruzione di base. A Leonforte (1935-2004) la casa fu voluta dalla Regione per aprire l’oratorio e le Scuole Elementari. A Ragusa (1939-1976), Opera Pia, “Collegio Maria SS. Addolorata, oltre alle opere del collegio si svolgevano anche le opere proprie dell’istituto. Nel clima della seconda guerra mondiale si aprirono le case di Patti Marina (1942-2016), voluta dagli eredi Caleca per svolgere opere formative.  A Caltavuturo (1944), le suore che per lunghi anni hanno svolto opere d’istruzione, oratorio e formazione religiosa; dal 2018, nonostante la chiusura della casa, mantengono tuttavia alcune opere pastorali. infine a Viagrande, nel 1944 le FMA accettarono la richiesta del parroco Sac. Sebastiano Platania per gestire una scuola professionale comunale e una materna fino al 1997.[1]

Si chiude negli anni  della seconda guerra mondiale l’incessante incremento delle aperture di case di FMA , alcune delle quali per motivi vari ebbero una breve durata, mentre altre ,lungo gli anni, adeguavano le opere in base alle necessità del territorio e in altri casi ridimensionavano le attività dando importanza a quelle prioritarie sempre nell’ottica educativa a favore della gioventù più bisognosa, promuovendo  la dignità a diversi livelli dall’assistenza (orfanatrofi), alla Catechesi (parrocchia), all’educazione e alla famiglia ( Collegi , oratori ) all’alfabetizzazione e all’istruzione anche di livello superiore e alla professionalità (laboratori).

Un panorama di risposte a precise domande sociali, pressanti nella storia siciliana già dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento e sempre all’insegna del Progetto Educativo Salesiano: “Buone cristiane e oneste cittadine”.


[1] Le date delle varie istituzioni sono state ricavate dagli Elenchi Generali delle case dell’istituto delle FMA, mentre i brevi cenni riguardanti le opere , tratte dalla cronaca deposta nell’archivio dell’ispettoria Sicula Madre Morano, in cartella cronaca Ispettoria , arm. C, piano 2^.

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