di Carmelina Coniglione, FMA
Acireale: una cittadina ricca di storia, di cultura e di bellezze artistiche e naturali. Nel centro storico di questa città, Corso Savoia, sorgeva già prima del 1900, un collegio precedentemente abitato dalle monache dette salesiane, che vi tenevano un orfanotrofio, una scuola di laboratorio ed un oratorio festivo.
Divenuto il numero delle monache molto esiguo, il vescovo mons. Genuardi chiamò le F.M.A ad operare nella città a favore della gioventù.
Le Superiore dell’istituto accolsero le ripetute istanze del vescovo e deliberarono l’ingresso delle FMA nella nuova casa, detta dello Spirito Santo, il 23 gennaio 1913. Erano presenti: l’Ispettrice Sr Giuseppina Marchelli con la sua segretaria Sr Virginia Montaste e quattro Suore: Sr Madio M, Sr D’Antoni F, Sr Isola S, Sr Musumarra C e la novizia Tirrito T.
Le nostre Suore furono accolte con segni di vera simpatia dai signori Amministratori e con grande cordialità dalle pochissime monache.
Il loro ingresso era ben visto anche dalla gente del luogo ed in modo particolare da quei benefattori, che avevano a cuore l’opera della casa e offrivano il loro contributo pecuniario e assistenziale a favore delle orfane. D’intesa con il presidente dell’opera Mons. Tirendi e degli Amministratori si restaurarono presto alcuni locali per renderli più idonei.[1] Le Figlie di Maria Ausiliatrice si misero subito all’opera con gioia, rivelando disponibilità al lavoro, alla missione e flessibilità alle richieste dell’obbedienza.
Inizio e sviluppo della missione
L’iniziale attività educativa e pastorale si esplicava nei seguenti campi: Orfanotrofio, Oratorio festivo, Laboratorio e Asilo.Con il nuovo anno 1914, si iniziò l’opera dei catechismi e le suore si diressero ad evangelizzare anche nelle parrocchie della città.
Dalla lettura del primo anno della cronaca della casa (1913) si evincono molti aspetti di profonda religiosità, di fedeltà alle Costituzioni e di vero spirito di famiglia nella Comunità delle FMA, che si esplicava in atteggiamenti di semplicità, di fraterna accoglienza e di incoraggiamento reciproco.
Nel suo primo triennio la casa fu anche sede di noviziato per il fatto che, in seguito al terremoto di Messina, il noviziato che era stato canonicamente eretto ad Alì con decreto il 7 febbraio 1908, non ebbe una sede stabile: per alcuni anni, infatti, le novizie erano state accolte nella casa ispettoriale di Catania Maria Ausiliatrice. Il 7 aprile 1913, dopo alcuni mesi dell’apertura della casa di Acireale, il noviziato fu ivi trasferito e che, pertanto, divenne anche casa di formazione fino a quando nel 1916,[2] con l’apertura nella città di una seconda casa, conosciuta dalla gente come monastero “San Benedetto”, le novizie vi furono accolte fino al 1970.
L’istituto” Spirito Santo”, sorto come Opera Pia di Assistenza e Beneficenza si è caratterizzato fin dalle sue origini come luogo di educazione e formazione, prodigandosi benevolmente nell’assistenza alle orfane, quindi nell’accoglienza delle educande e delle alunne esterne ed oratoriane. Le Figlie di Maria Ausiliatrice, lungo gli anni, hanno lavorato guardando al futuro con l’entusiasmo del da mihi animas coetera tolle.

In pochi anni, infatti, s’intensificò la sua missione, aprendo scuole di ogni ordine e grado: Scuola dell’Infanzia, Scuola Elementare, Scuola di lavoro, Scuola di Avviamento Professionale e Media ed Istituto Tecnico Femminile. Una serie di attività esprimevano la vitalità dell’Istituto specialmente: l’Oratorio centro giovanile, che gratificava non solo i giovani, ma anche le famiglie, le Associazioni delle ex allieve e la PGS con le numerose gare e attività sportive.Alla fine degli anni ‘80 si aprì il liceo con tre indirizzi: Biologico Sanitario, (che durò pochi anni), il Linguistico, il Pedagogico che furono chiusi nel 2004 per difficoltà economiche della casa. Rimasero la Scuola di Base e il Centro di Formazione Professionale fino alla chiusura dell’Istituto.

La scuola “Spirito Santo”, ottenuta la parità scolastica nel 2001-2002, ha continuato con fiducia nella Provvidenza la sua missione. Come Comunità Educante, si è rivelata attiva e presente non solo nelle proposte pastorali ispettoriali e della Chiesa locale, ma anche nelle tante iniziative della città, collaborando costantemente per la realizzazione e la formazione integrale degli alunni.
Intorno agli anni duemila la crisi non solo finanziaria, ma soprattutto etica, che si fatta sentire ovunque, ha spinto l’Istituto ad una riconversione delle opere, a cercare nuove sfide, per potenziare sempre più la missione educativo- pastorale, a favore dei giovani più bisognosi, adeguandosi alle necessità del territorio e alle direttive ministeriali, nell’ottica di un umanesimo cristiano, secondo lo stile salesiano del Fondatore, che ha dato i suoi frutti, generando alcune vocazioni sacerdotali. [3]
Centenario dell’Istituto “Spirito Santo” (1913-2013)
Il 22 Luglio 2013: si sono celebrati nella casa grandiosi festeggiamenti per commemorare il centenario della presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella città Acese.
La Direttrice, Sr Maria Trigila, insieme alla sua Comunità (25 suore) lavorarono con gioia per la realizzazione di questo evento, suggellando la storica ricorrenza con la consacrazione del nuovo altare della chiesa, ideato dall’ingegnere Aurelio Diana.
La solenne concelebrazione fu presieduta dal Vescovo Mons. Antonino Raspanti, che nell’omelia, sottolineava” come l’altare consacrato rende presente il Cristo che si offre al Padre, associando al suo mistero rendentivo i fedeli uniti a Lui”.

Fu quello un momento significativo e di grande commozione, che vide un’intensa partecipazione di tutta la Comunità Educante, di amici, benefattori e di alcune autorità della città. Erano particolarmente presenti l’ispettrice Sr Anna Razionale e Sr Maria Luisa Miranda, consigliera generale della Famiglia Salesiana che, a conclusione della funzione, firmarono l’atto di consacrazione dell’altare insieme al Vescovo, alla Direttrice Sr M. Trigila e al benefattore signor Orazio Scavo.
Con quest’impegno ogni sorella della Comunità dello Spirito Santo auspicava una rinnovata vitalità non solo di opere, ma soprattutto di santità.
Finita la solenne funzione, seguirono i festeggiamenti nel cortile dell’Istituto dove i convenuti, rallegrati dalla banda, dagli sbandieratori, da concerti e balli, consumavano un buffè… Nel clima dei festeggiamenti del centenario l’istituto Spirito Santo, ha inaugurato il 14 agosto anche un museo, realizzato dalla direttrice Suor Maria Trigila, in un ambiente poco funzionale della casa, con reperti e documenti vari per rendere viva la memoria dei cento anni di storia delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella città.

Emozionante è stato il momento del taglio del nastro, i cui padrini erano Giuseppe Cali, assessore alle politiche sociali e allo sport e il dottor Scavo Orazio, che avevano contribuito con cuore magnanimo al sorgere di questa bella realtà.
Sua Eccellenza, Mons. Vigo, presente alla cerimonia, benediceva gli ambienti, mentre una grande partecipazione di gente assisteva commossa.
Un evento degno di passare alla storia dell’Istituto, un centenario, che ha voluto ricordare, come ogni anno sia stato un seme piantato nel cuore di tanti giovani che hanno frequentato questa casa. Cento semi per l’educazione, cento anni di storia salesiana, di vita e di grazia. Il fervore vivo nell’animo delle suore, sprigionato dallo storico evento, subì dopo qualche anno, 2015, una flessione per la triste notizia della chiusura della casa, decretata dalle Superiore, per una serie di motivi soprattutto finanziari, che non ne permettevano la sussistenza. [4]
Con la chiusura della casa la parte dell’immobile su Corso Savoia è stata restituita all’IPAB. La parte della casa confinante in via Marchese San Giuliano, comprendente parte del cortile, il grande Salone, la palestra e alcune aule della scuola appartengono all’Istituto, nell’attesa di un nuovo destino.
L’orgoglio degli Acesi, che si sentivano fortunati ed onorati per la presenza educativa dell’istituto “Spirito Santo” nella loro città, si sentì profondamente ferito, invocandone invano il ritorno delle Suore e la ripresa delle opere.
Nella città rimane tuttora la presenza delle FMA nella Casa “Maria Ausiliatrice” di Via Davì, nella quale essendo stato trasferito, a Roma, l’Aspirantato e Postulato interispettoriale, tenutosi ad Acireale dal 1971 al 1994, e chiusa la scuola dell’Infanzia nel 2008, la casa si è particolarmente attivata per Corsi di Formazione Permanenti e Convegni fino al 2016. [5] Ristrutturata alla fine degli anni ’90, in alcune parti, dal 2020 è divenuta casa di riposo e servizi di cura per le FMA; tuttavia si svolgono in essa l’Oratorio centro giovanile con le attività estive, un laboratorio di ricamo per signore, nonché le associazioni dei Cooperatori, delle ex Allieve e della catechesi in diocesi.
I semi dello Spirito trovano, nonostante le difficoltà economico-sociali, un rigoglioso sviluppo nella disponibilità del cuore, perché dove c’è l’accoglienza del divino, là fiorisce il campo di Dio, dilatandosi nel mondo.
Quell’allegria pura e serena, che don Bosco inculcava ai giovani, perché potessero sperimentare che la vita è bella quando si vive in armonia con i propri simili e quando si vede nell’altro un fratello da rispettare, amare e con il quale poter collaborare per gioire insieme .
E così tra musiche, balletti e canti organizzati con entusiasmo dai nostri simpatici animatori, i ragazzi e diversi genitori presenti hanno respirato un’atmosfera di gioia, quella che caratterizza gli istituti salesiani dove si vibra ancora il cuore di don Bosco, il quale voleva i ragazzi ”felici nel tempo e nell’eternità”.
Il suo spirito è vivo nella passione educativa dei vari membri della comunità scolastica che tengono alto l’insegnamento di Don Bosco: “l’educazione è cosa di cuore” e ancora che “i giovani non solo si devono amare, ma essi stessi devono sperimentare di essere amati“. Pertanto l’offerta formativa del nostro Istituto, non si limita a trasmettere solo cultura, ma mira a una formazione completa dei ragazzi perché coniuga agli aspetti didattici i valori veri che formano mente e cuore, che sviluppano abilità e competenze in prospettiva di futuro, che aprono ad orizzonti di speranza, di senso cristiano della vita, contribuendo così a far crescere i giovani in armonia di vita e la nostra società in umanità.
[1] Cf Cronaca della casa Istituto Spirito Santo.
[2] Cf Elenco generale dell’istituto Maria Ausiliatrice,1916.
[3] Esperienza diretta di sr Carmelina Coniglione consigliera e vicaria per diversi anni nella casa.
[4] Esperienza diretta di sr Carmelina Coniglione.
[5]Cf Elenchi generali dell’Istituto Maria Ausiliatrice degli anni citati.
Una risposta
c’ero anche io a quell’evento……bei ricordi!!!!!