a cura di Nancy Ranno, volontaria SCU Ispettoria, Catania.
Giorno 19 Gennaio, a noi volontari del servizio civile è stata data la possibilità di visitare i luoghi tipici di Catania in onore della festa di Sant’ Agata che si avvicina sempre di più.
Momenti come questi sono per noi volontari delle occasioni di socializzazione, sia tra di noi sia con le nostre OLP, abbiamo visitato diversi luoghi degli ambienti catanesi e abbiamo parlato con Padre Barbaro, colui che celebra la messa della festa da ben 18 anni!
Ho personalmente raccolto le testimonianze di diversi volontari dei vari progetti per capire come hanno vissuto questa esperienza:
Bruno: “Grazie alle visite svolte nei luoghi di sant’agata il 19 dicembre ho appreso molto sulla vita e l’influenza che essa ha nella quotidianità dei catanesi. I festeggiamenti che quest’ultimi organizzano per Lei rappresentano benissimo l’amore che essi provano per la santa e, da persona non catanese, ne sono rimasto ammaliata. Abbiamo visitato tutti i luoghi nei quali, secondo la tradizione, è avvenuto il suo martirio. Il successivo incontro con il parroco della cattedrale è servito ad approfondire il sentimento di amore e gratitudine dei catanesi verso colei che ha deciso di sacrificarsi pur di non ripudiare il suo Dio ed è stato lo spunto anche per parlare di temi molto attuali come la violenza di genere. La storia di sant’agata ci fa semplice comprendere che, se credi in qualcosa, nessuno potrà scalfire le tue convinzioni.“
Melissa: “Il 19 dicembre lo chiamerei il giorno della scoperta: mi ha colpito, infatti, la grande apertura di pensiero di Padre Barbaro.
La giornata è stata resa particolare dalla visita alla Chiesa San Biagio in Sant’Agata alla Fornace e alle carceri di Sant’Agata, in cui abbiamo appurato delle novità incidenti su alcuni solidi punti caratterizzanti la storia agatina.
L’incertezza sull’età, sulla vera posizione delle carceri, porta a capire quanto in realtà tutto vada avanti e abbia senso solo riempiendo il nostro cuore di fede.
Essa ci spinge verso le cose materiali come la chiesa e verso la spiritualità dei santi: in particolare, prossimi alla festa agatina, mi ha colpito la risposta di Padre Barbaro, il quale ha confessato che il momento più emozionante per lui è quello del 4 mattina, quando i fedeli, pieni di nostalgia e passione verso Sant’Agata si accingono, più silenziosamente rispetto ad altri momenti della festa, in Cattedrale. L’incontro del 19 dicembre mi ha lasciato una certezza: la storia serve per partire, la fede per sostentarsi durante il cammino, cammino che adesso porta tra le braccia dell’amata Santa Patrona Agata.“
Daniele: “La storia di Agata, giovane donna catanese vissuta nel III secolo d.C. si innesta in una realtà contemporanea con veemenza e crudezza. Aver avuto la possibilità di visitare i luoghi del suo martirio, testimonianze storiche di una violenza di genere che ha radici nella connaturata crudeltà dell’uomo, ha dato la possibilità di rimanere affascinati dalla potenza che un solo “no” può far scaturire. Agata morì per il suo “no”; decise di non piegarsi difronte alla prepotenza di uomini senza scrupoli. Oggi la sua figura riveste un ruolo di primo piano per Catania. I giorni delle celebrazioni di S.Agata, la devozione a lei dedicata, testimoniano un affetto, un esempio e una cura che va oltre il tempo. L’incontro con il parroco della cattedrale, Padre Barbaro, ha concretizzato la generale visione della Santa, rendendola ancor più interessante agli occhi di chi ha partecipato, approfondendo il rapporto peculiare tra Agata e i catanesi, tra commozione e contraddizioni, che sono in fondo facce della stessa medaglia, la fede.“
Questi sono momenti in cui condividiamo non solo delle conoscenze che riguardano la nostra città, ma anche bei ricordi di un’esperienza vissuta insieme, momenti che vanno aldilà del semplice lavoro.
Una risposta
Grazie delle vostre toccanti riflessioni