di Carmelina Coniglione, FMA
In questa puntata faremo un breve excursus sulla rapida espansione di case e opere, a favore della promozione femminile, sorte in Sicilia dall’arrivo delle prime FMA, tra la fine del XIX e il primo decennio del XX secolo. Sulla scena della Sicilia, a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando la donna era ancora relegata in famiglia ad attendere unicamente ai lavori femminili domestici e quindi chiusa in casa e fuori dai consessi pubblici, la realtà sociale ed ecclesiale operava secondo un sistema maschilista. Madre Morano in sintonia con gli orientamenti degli episcopati Dusmet e Francica Nava s’impegnava a far transitare la realtà sociale in cui si trovava ad operare a servizio della persona e della donna in particolare. In questo contesto le FMA guidate da Madre Morano e in armonia con le direttive pastorali svolgevano la loro missione in favore delle ragazze specialmente più povere per istruirle ed educarle secondo il Sistema Preventivo del Fondatore. La loro missione educativa e pastorale era imperniata sulle attività di catechesi, oratorio festivo, laboratori, scuola e convitto per normaliste e formazione delle ex allieve.
In pochi anni in Sicilia con madre Morano ed anche con la permanenza di don Cagliero si moltiplicano le case delle FMA, che orientavano la loro energia apostolica alla formazione cristiana delle giovani.
Come si è accennato precedentemente, la prima casa in cui operarono le nostre Suore fu l’orfanatrofio femminile fondato dalla duchessa Fernanda Grifes di Carcaci; ma il collegio ebbe breve vita (1880-1885) per la difficile collaborazione e ingerenze della duchessa e degli Amministratori. [1] Nell’aprile del 1888 mons. Dusmet propose alle FMA la direzione del Conservatorio delle Verginelle di S. Agata; madre Morano accettò la richiesta e ne affidò a Sr Angelina Buzzetti la missione educativa, ma anche questa realtà non durò molti anni, perché dopo un decennio l’orfanotrofio veniva ceduto ad altre religiose per motivi di amministrazione.[2]
La Provvidenza spianava e precedeva sempre l’evolversi della missione: nell’ottobre del 1888 i confratelli salesiani chiesero la presenza delle suore per prestazioni domestiche, madre Morano d’accordo accompagnava, così alcune FMA ad aprire a Catania una piccola opera accanto alla casa San Filippo Neri dei Salesiani perché insieme al servizio prestato, iniziassero l’oratorio festivo e il laboratorio gratuito per le ragazze povere. L’opera continuò rigogliosa fino al 1943, quando i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale la distrussero, rimanendo vittima una FMA: sr Vincenzina Antoci.
Sorvolando sulla casa di Alì e Catania Maria Ausiliatrice, su cui si farà qualche considerazione in più, è interessante sottolineare le pressanti richieste di apertura di case, certamente per la diffusa stima e l’apprezzamento verso l’operato delle FMA. Madre Morano, spinta soprattutto dall’ ardore apostolico e dall’attenzione ai poveri, vagliava e accettava le proposte: quella di Catania San Francesco (1892-1996) per le prestazioni domestiche ai confratelli salesiani; A Marsala (TP), nel gennaio del 1894, Madre Morano vi si recava accompagnando cinque Suore per aprire la missione, operando nell’oratorio, nel laboratorio per le ragazze povere e quindi nella scuola. Pochi mesi dopo, nell’ottobre dello stesso anno, venne stipulata una convenzione tra il Consiglio Amministrativo dell’asilo di Vizzini e l’istituto delle FMA rappresentato da don Rua; madre Morano vi condusse cinque suore per assumere la direzione dell’asilo per bambini poveri ed aprire anche un laboratorio e l’oratorio festivo, ma nel 1903 per dissidi fra gli amministratori si dovette lasciare la casa. A Barcellona le FMA furono chiamate dalla Congregazione di Carità (1899-2018) per dirigere un laboratorio gratuito, a cui si aggiunse, l’oratorio e l’asilo. Tra il 1900 e il 1910 la Sicilia vede ancora aprire un susseguirsi di case: A Modica Alta (1901-2005) per i catechismi anche nelle contrade e nei quartieri lontani dal centro; A Piazza Armerina (1902-2001) per l’apertura di un laboratorio gratuito di maglieria e cucito, asilo gratuito e scuola per analfabeti. A Biancavilla (1902) la sig.na Rosaria Cuscunà, maestra elementare, volendo ad ogni costo le suore s’impegnò a provvedere loro la pigione , il mobilio, per le poche camere prese in affitto, dove le suore iniziarono un laboratorio a pagamento e lezioni di musica non avendo altre risorse. Nel 1903 sempre per l’intervento della sig.na Cuscunà (che divenne poi FMA) fu restaurata una parte dell’antico e abbandonato “Collegio Maria”, ove fu trasferita l’opera alla quale le FMA aggiunsero l’Oratorio e un laboratorio gratuito per le ragazze povere. Nel 1905 per legato della sig.ra Messina si ebbe la direzione di un Orfanotrofio. A Palagonia (1907-2018) Il benemerito signor Blandini Salvatore acquistò una casa in proprietà delle FMA, presso la chiesa Sant’Antonio Abate, perché le Suore vi svolgessero l’oratorio festivo e un laboratorio gratuito per le fanciulle povere e abbandonate.[3] Nel 1918 fu aggiunto l’asilo infantile e in seguito la casa vide un crescendo di opere specialmente nel campo dell’istruzione e nella formazione al lavoro per le giovani ,mediante Corsi Professionali e, intanto, un afflusso sempre più numeroso di felici giovanette, che frequentavano l’istituto, rallegrava la casa . Nel breve tempo di pochi anni la Sicilia vide fiorire con il fervore del carisma salesiano, numerose case, attive nella missione pastorale e con una varietà di opere a favore delle ragazze specialmente più povere per renderle Buone cristiane e oneste cittadine.
[1]ACIMA-CT (= Archivio Casa istituto M. Ausiliatrice,CT), Cronistoria a grandi linee dell’Istituto M. Ausiliatrice di Catania e Quaderni inizio attività delle FMA in Sicilia (1881-1847) (… Cf anche M. E. Posada A. Costa P. Cavaglià, La sapienza della vita. Lettere di Maria Domenica Mazzarello, SEI Torino,1994 (note 1,2, pp.129-130).
[2] Cf AISMM-CT, Cronistoria ispettoria sicula S. Giuseppe, arm. C. 2. piano
[3] AISIMM, Cart. Costumiere Ispettoria e AEISIMM, Cart. Palagonia.