Figlie di Maria Ausiliatrice | Sicilia

segretaria@fmaisi.it

150° FMA | Trecastagni

di suor Carmelina Coniglione

14 settembre 1881. Quella di Trecastagni, denominata: “Conservatorio delle Vergini” dell’Immacolata, è la terza casa che si apre in Sicilia nella diocesi di Catania . Le FMA furono chiamate dal Cardinale Dusmet, Arcivescovo di Catania e dall’onorevole Cav. Bonajuto Paternò Castello, commissario straordinario per la totale riforma di detto Istituto.

La richiesta a mons. Cagliero da parte del Dusmet era stata pressante: il quale così si era espresso:” Il (progetto) di Trecastagni è d’interesse grande e l’urgenza è divenuta somma. Trattasi di un Conservatorio per educazione di ragazze che le suore troveranno vuoto poiché sono uscite le poche monache che vi erano ricoverate. Il conservatorio per la parte spirituale e morale è sotto la mia tutela; l’amministrazione delle rendite da Fidicommissari che io scelgo e che danno i conti, come Opera Pia, alla deputazione provinciale. Vengano subito”.[1]

La richiesta aveva ottenuto, anche per il placet di Don Bosco, effetti positivi.  Le nostre prime sorelle, accompagnate dal loro direttore generale don Giovanni Cagliero e dalla superiora generale suor Caterina Daghero, entrarono così nel Conservatorio per la direzione di un educandato:

  • Sr Maddalena Morano-Direttrice
  • Sr Rita Cevennini
  • Sr Elena Bugatti
  • Sr Carlotta Negri

La cronaca non ci dà notizie su come loro abbiano recepito l’ingresso nella nuova destinazione, ma il carattere forte di Madre Morano e il profondo spirito religioso e salesiano che le animava, ci lasciano certamente supporre la generosa disponibilità alla volontà del Signore, che le inviava in una terra lontana e sconosciuta.

Da una lettera al Rev.do Signor Pievano, conservata nell’archivio salesiano, si deduce che il fastidio per il viaggio via mare non fu lieve: Diciotto ore di piroscafo, poi dopo tre giorni di permanenza a Roma (…) il 9 settembre verso le ore cinque e mezza pomeridiane (…)  nuovamente sul battello che muoveva per la Sicilia; il mal di mare era tuttavia attenuato dallo stupendo spettacolo delle onde che risplendevano inargentate sotto la luce della luna; il piroscafo si allontanava sempre più dal continente– ma le nostre sorelle vivevano una gioia mai provata pensando che era l’ubbidienza che le portava in una terra di missione– Il giorno 10, ecco comparire i monti siciliani, poi ancora tre giorni di sosta a Catania, dove furono ricevute dall’Arcivescovo.[2]  

 Il loro arrivo nel paese fu accolto con entusiasmo, tuttavia l’accoglienza ufficialmente cortese, non aveva celato diffidenze e avversioni, poiché alcuni progressisti oppositori avevano tentato di ridurre il Conservatorio in collegio maschile. Ci volle l’energia morale dell’Arcivescovo di Catania, che si oppose decisamente a combattere la nuova situazione e riuscendo ad ottenere che l’Istituto rimanesse a favore dell’istruzione femminile, secondo le disposizioni dei testori.

All’orecchio delle Suore erano giunte espressioni di sfida e predizioni di fallimento:”Staremo a vedere ciò che sapranno fare! E i più ostili sì affannavano a distogliere i parenti dall’affidare le loro figlie alle suore”.[3]

 La Direttrice, Madre Morano e le consorelle, finsero di non accorgersi di nulla: la loro amabilità verso le giovani, la loro comprensione e l’adattamento all’ambiente trionfò sulle ostilità. Presto si diede inizio alla missione, infatti tre giorni dopo il loro ingresso nel Conservatorio, ricevevano la prima educanda: Giuseppina Messina di anni 6, da Catania, e nel corso di tre mesi, le alunne interne raggiunsero il numero di 14.

La certezza di essere protette dall’Ausiliatrice dava alle nostre sorelle il coraggio di andare avanti fiduciose, volgendo lo sguardo al futuro con la forza del loro dinamismo apostolico.

Un mese dopo il loro ingresso nel collegio, Don Giovanni Cagliero conduceva altre due Suore in aiuto alle prime quattro: Sr Marietta Giacone, maestra di lavoro e Sr Carolina Rota come cuoca. All’inizio del 1882, egli ripeteva la sua visita al Conservatorio insieme alla madre generale Sr Caterina Daghero, che si fermò con le Suore più giorni per incoraggiarle e consigliarle, destinandovi ancora altre due suore: Sr Amalia Telesio in qualità di maestra di musica e Sr Orsolina Rinaldi come maestra della classe 4^ e 5^. Fu completato così il personale interno all’Istituto.

All’inizio del nuovo anno il Cardinale Dusmet nominava di diritto, Presidente a vita del Conservatorio, il Cav. Bonaiuto e costituì una Fidecommissaria   per il miglioramento del Conservatorio; per renderlo più funzionale alle attività educative: Si apportarono, nello spazio di pochi anni, alcune modifiche all’ambiente, creando due magnifiche sale, una da lavoro e l’altra per la scuola.

Furono restaurati la cappella e il campanile e si crearono delle tubature per condurre l’acqua in cucina e in lavanderia. Vivo fu l’interesse in tutti coloro che avevano a cuore la nuova missione nel paese.

La popolazione vide, ben presto, come le suore si prodigavano ad adattare i locali, per renderli accoglienti e ad organizzare sul serio le scuole per dare allegiovanette amabili premure e un’ottima educazione.

Le prevenzioni caddero da sé e il Conservatorio si rifece presto, avviandosi a una fioritura. Le notizie giunte dalla Sicilia a Torino, come si legge nella cronistoria del 1881, assicuravano che l’opera era iniziata sotto buoni auspici e con la protezione di San Giuseppe.   Dal 1882 al 1887 il numero delle educande arrivò, infatti, a 33.  

Nel 1887 la casa di Trecastagni    fu anche sede dell’ispettrice, allora Madre Morano. La sua carità apostolica riusciva ad armonizzare il clima familiare e presto si respirò in comunità e fra le educande una vita di testimonianza evangelica corroborata dalla preghiera. Contemporaneamente all’ospitalità, ossia al collegio convitto e all’istruzione nella scuola elementare prima e gradualmente negli altri settori, si iniziava l’attività di laboratorio, per dare alle ragazze l’opportunità di apprendere un’abilità, frequentando un corso di ricamo o di taglio e cucito. Se tutte le ragazze si impegnavano, tutte erano meritevoli.

E sovente ricevevano dei premi dalle autorità civili ed ecclesiastiche tanto da fare esclamare al Prefetto di Catania, (invitato dalle suore ad assistere ad un’accademia delle ragazze) che il Conservatorio di Trecastagni, ai piedi dell’Etna, era “un faro di civiltà e d’istruzione”.[1]

Ma l’opera principale, iniziata già nel 1882 con madre Morano era l’oratorio festivo che in seguito, come sappiamo è diventato Oratorio Centro giovanile. Grande importanza si dava alla formazione religiosa non solo con l’insegnamento del catechismo nelle parrocchie, ma soprattutto attraverso la quotidiana cura della vita sacramentale specialmente nelle feste. Questo infervorava le ragazze e diventava una pedina di lancio per la crescita delle vocazioni nell’istituto.  Il 21 gennaio del 1889 fecero la vestizione le prime due postulanti di questa casa: Rosa Nicosia da Mascalucia e Antonina Camuto da Bronte.  Qualche mese dopo entrarono come postulanti Adele Marchese e Ignazia Camuto che, il 28 febbraio del 1890, fecero vestizione nella chiesa del Collegio. Trecastagni divenne anche la prima casa di formazione religiosa.                         

Dal 1931 al 1945 (eccetto la breve pausa (1946-1948) il collegio fu anche casa di postulato e dal 1936 al 1970 casa di aspirantato. La direttrice dell’educandato divenne anche direttrice delle giovani in formazione.

Durante la seconda guerra mondiale, a causa dello sfollamento, Trecastagni fu temporaneamente sede ispettoriale e casa di formazione

Dopo la guerra si incrementarono opere di assistenza: refezione, colonia estiva, internato; nel 1949 si iniziò l’Unione Ex Allieve /i che dura fino ai nostri giorni.

E la strada si apriva ancora con la ripresa di alcune opere precedenti: convitto, semiconvitto, istruzione, oratorio, formazione religiosa, Associazione Cooperatori. Nel 2018, purtroppo la Comunità ha lasciato la casa, ma ha mantenuto l’attività pastorale, con la presenza di una FMA che collabora con il VIDES, la PGS e le Associazioni delle Ex allieve/i e dei Cooperatori.


Cf Cronaca della casa di Trecastagni.


[1] Lettera del cardinale Dusmet a don cagliero , Ct 11 agosto 1881, in Cronistoria dell’istituto FMA vol.4.p. 350-351.

[2] Cfr. G. Favini, Madre M. Morano p.62-63.

[3] Cfr Monografia della casa 1881.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Assemblea elettiva PGS

Si è svolta a Catania il 14-15 dicembre 2024 l’Assemblea elettiva PGS. L’Ispettrice, sr Angela Maria Maccioni, augura ai nuovi eletti e in particolare al Presidente Roberto Chiaramonte di vivere con rinnovata passione educativa questo servizio di coordinamento regionale nella PGS. Ogni cambio porta con sé novità che si inseriscono nella storia già scritta e che esprimono la nostra identità di salesiani/e che da laici e consacrati hanno a cuore il bene dei giovani e la costruzione di una società migliore.

Leggi tutto »

Assemblea Regionale PGS

Giovani e sport: quale rete per l’educazione. Questo il tema che ha fatto da sfondo all’Assemblea regionale PGS Sicilia riunita il 14 e 15 dicembre a Catania presso la sede regionale.

Leggi tutto »
X