Le informazioni raccolte sulle origini dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Catania sono tante da poter suddividere la pubblicazione in due parti. Qui troverai notizie fino all’inaugurazione del prestigioso e celebre teatro.
di Carmelina Coniglione, FMA
La fondazione della casa Maria Ausiliatrice di via Caronda nasce con l’intervento e il patrocinio di san Giuseppe e porta il segno della fede e dell’audacia apostolica di madre Maddalena Morano.

Quali precedenti avevano indotto madre Morano a fondare una grande casa a Catania? Vediamone i motivi. Essendo stato chiuso, nei pressi del Conservatorio delle Verginelle, il convitto annesso alla Regia Scuola Normale, il cardinale Francica Nava aveva fatto un urgente appello a madre Morano perché provvedesse a creare un’opera per accogliere le studentesse, future maestre, in stato di disorientamento. Aderendo alle richieste del Cardinale, lei riuscì a trovare, in breve tempo, un alloggio prima in via s. Barbara ma, dopo qualche anno, l’incremento delle giovani la spinsero a cercare una casa più grande, dove si poteva svolgere meglio la missione. Si trovò una casa con annesso giardino e più adeguata alle nuove esigenze dell’apostolato, in via s. Maria dell’Aiuto. Qui le suore poterono attivare altre opere: l’asilo, la scuola elementare e soprattutto l’oratorio, essendo un quartiere popoloso. Ma anche questa nuova sede risultò, in breve tempo, insufficiente e scomoda per le numerose richieste delle normaliste e delle educande, al punto che madre Morano e le suore auspicarono un grande istituto.
L’Istituto “Maria Ausiliatrice” di via Caronda”
Quando un grande e nobile ideale vibra nel cuore lo Spirito guida alla sua grande realizzazione. Con la sua audacia apostolica, madre Morano iniziò la ricerca di un nuovo luogo a Catania. Nel marzo 1901, avviandosi nella zona Borgo, di via Caronda, trovò un terreno adatto che comprendeva alcune casette rustiche e un giardino.[1] Nel muro di uno dei lati del cancello vi era una piccola nicchia con la statua di san Giuseppe. E’ lui -disse madre Morano -che ci ha fatto trovare questo terreno, quasi per dirci che qui vuole essere onorato. Il luogo, con le sue caratteristiche di spazio e aria salubre, si prestava, infatti, per costruire un istituto.

Da quel giorno S. Giuseppe divenne il patrono ufficiale e il provveditore di quanto occorresse alle sue figlie e alle anime affidate alle loro cure in quel luogo. [2]Il 18 marzo, vigilia di San Giuseppe, l’ispettore salesiano don Piccollo benedisse la prima pietra e pronunciò un commovente discorso. Madre Morano, mentre i muratori iniziavano la costruzione dell’edificio, mise al collo di S. Giuseppe una borsetta con l’unica moneta d’oro che le FMA possedevano perché fosse Lui a moltiplicare le monete per pagare i lavori. Il 1° settembre venne completato il pianterreno: cappella, laboratorio, scuola; l’8 settembre, festa della natività di Maria SS.ma, madre Morano con alcune suore, sotto l’egida della Vergine Ausiliatrice, volle prendere definitivamente possesso della nuova casa, andandovi a dormire. Il dì seguente tutta la Comunità si trasferì in via Caronda. Quel piccolo numero di suore e di ragazze trovarono inizialmente tanto disagio per i pochi luoghi completati, visto che due stanze furono adottate agli usi più svariati: di studio, scuola, laboratorio, refettorio; tutto era ridotto alla massima semplicità e gli arredi si spostavano da ora in ora. Il trambusto era motivo di gioia e se compariva qualche cruccio ognuna si confortava guardando la mole del nuovo fabbricato che s’innalzava, sempre più, ogni giorno.
Con l’apertura dell’anno scolastico Madre Morano volle che suore e ragazze avessero quotidianamente la S. Messa e la presenza in casa di Gesù Sacramentato, perciò fu allestita una stanzetta a uso cappella e fatta benedire dall’ispettore don Piccollo.[3]
L’inizio dell’anno 1905 si presentarono gravi difficoltà economiche perché la cifra della costruzione del fabbricato oltrepassava di molto il preventivo fissato e il debito era opprimente; mentre si informavano i superiori si prendeva alle buone San Giuseppe. Madre Morano, esortò suore e ragazze a unirsi a lei per pregare San Giuseppe, coniando un nuovo rosario con decine di invocazioni:” San Giuseppe Pensateci Voi”. La protezione del Santo superò di gran lunga le speranze di madre Morano[4]. Il 6 febbraio una bella statua di Maria Ausiliatrice fu posta nella cappella con grande solennità e contribuì al grande risveglio della devozione all’Ausiliatrice.
LO SVILUPPO EDILIZIO
Di anno in anno le normaliste aumentavano superando il centinaio e venivano accettate anche le educande per le scuole elementari, il lavoro, le lezioni private di musica e di pittura, alcune ricevevano anche una cultura più completa in alcune classi di perfezionamento che venivano aggiunte alle elementari.

Il moltiplicarsi del personale dirigente ed educativo suggerì a madre Morano l’idea della costruzione di una cappella più grande, ampia ed ariosa; l’idea venne presto attuata secondo il progetto della superiora. Il 20 febbraio del 1907 l’ingegnere prese le misure per la nuova chiesa da costruire e il 3 aprile iniziarono gli scavi delle fondamenta. Avendo bisogno di denaro madre Morano appese al collo di San Giuseppe un cartoncino con la chiesa disegnata e l’invocazione: “San Giuseppe pensateci voi “e invitava le normaliste che, se volessero fare dei regali fossero dei “canaluzzini” necessari per la fabbrica. La nuova chiesa luminosa con l’alta volta slanciata e le finestre gotiche fu completata e benedetta col titolo di Maria Ausiliatrice dall’ispettore dei salesiani don Bartolomeo Fascie, il 31 ottobre 1909. Messa cantata, processione e festeggiamenti per l’intera giornata resero solenne omaggio a Maria Santissima. Fra gli invitati erano presenti anche la madre generale Caterina Daghero e la madrina principessa Emanuel. Madre Morano, essendo morta il 26 marzo del 1908, non vide completata la chiesa se non dal cielo, ma la sua fede e l’audacia apostolica sono state il testamento più bello lasciato alle sue figlie che, tra i numerosi insegnamenti ricorderanno sempre la devozione a San Giuseppe e la materna accoglienza delle ragazze; alle direttrici raccomandava anche di seguire le ex allieve perché nelle difficoltà della vita non si sentissero sole.

Nel 1909 si ebbe oltre la chiesa più grande,[5] la costruzione di un secondo e terzo piano e inoltre la costruzione di una solida tettoia per congiungere la porteria con la chiesa e un primo piano per camerette e uffici ispettoriali[6]. Il 24 maggio 1921 venne inaugurata nell’istituto la grotta di Lourdes, in parte dono delle convittrici, mentre il 5 aprile 1922 nella cappella “Maria Ausiliatrice” vennero inaugurate l’edicola del Sacro Cuore e di San Giuseppe.
In questi anni la parte della porteria, aggiustata alla meglio, venne completata e, prospiciente alla strada si fabbricò una casa signorile il cui primo piano fu riservato, per “vita natural durante”, all’abitazione della signora Ingrassia, la quale l’aveva costruito, donandole la proprietà alle suore[7]. Nel 1925-26 si provvide all’ampliamento dei locali dell’infermeria per le camerette delle suore[8]; la cucina, il refettorio per le educande e un piano superiore con sala studio, dormitorio e camerette;[9] trasformate queste ultime, in seguito, in aule scolastiche. In questo periodo la scuola di metodo fu trasferita da Alì a Catania. L’Istituto di via Caronda divenne presto una scuola vera e propria autorizzata di rilasciare diplomi, aprendo così sempre più le porte alla gioventù studiosa. Mediante l’associazione all’ E.N.I.M.S (=Ente Nazionale per l’insegnamento Medio e Superiore), l’istituto magistrale venne parificato ai Regi. Nel 1937 con una bellissima cerimonia presieduta dall’ispettore don Renato Ziggiotti si inaugurava il salone teatro; con quest’opera la casa poteva dirsi completata! Ma…all’auge della sua vita di attività scoppiava la seconda guerra mondiale.

[1] Cf ACIMA-CT, Cronaca della casa Ispettoriale M.A.
[2]ACIMA-CT, Quaderno inizio delle attività delle FMA in Sicilia. Informazioni dal 1881 al 1947.
[3] Cf ACIMA-CT Cronistoria a grandi linee dell’istituto Maria Ausiliatrice in Catania e Quaderno inizio delle attività delle FMA in Sicilia …
[4] ibidem
[5] Cf ACIMA-CT, Cronistoria a grandi linee dell’istituto Maria Ausiliatrice in Catania...
[6] Cf AISIMM, Cart. CCDG (1918-1930), VCI- CT, 4.11.1921
[7] Cf ACIMA-CT, Cronistoria a grandi linee dell’istituto Maria Ausiliatrice in Catania…
[8] Ibidem estr. VCI-CT aprile 1924.
[9] Ibidem estr. VCI-CT 19.10.1926